«Allenatevi a vivere con gioia» (cit. Laurie Anderson)
Sulle verdi distese della Biblioteca degli Alberi si staglia Mandala Lab, una straordinaria opera esperienziale che segna il debutto del programma culturale 2024 di BAM. Questa iniziativa nasce dalla sinergia con il prestigioso Rubin Museum of Art di New York e si sviluppa come un viaggio sensoriale in cinque ambienti tematici, ognuno dei quali esplora un’emozione specifica: Orgoglio, Attaccamento, Invidia, Rabbia e Ignoranza.
Secondo la saggezza della tradizione buddista tibetana, queste intense emozioni possono essere trasformate in intuizioni profonde mediante pratiche meditative che prendono spunto da un mandala.
Mandala Lab è un’esperienza interattiva che sfida i partecipanti a esaminare queste intense emozioni, offrendo una nuova prospettiva su se stessi, sul prossimo e sull’ambiente circostante.
Questo spazio è una celebrazione della curiosità umana riguardo la natura delle nostre emozioni, esortandoti a riflettere su come esse influenzano la vita di tutti i giorni e su come potresti avere la capacità di trasformarle in qualcosa di positivo.
L’installazione si ispira ai principi buddisti e propone cinque esperienze coinvolgenti e ludiche. Tra queste, vi sono video che emanano fragranze suggestive, una scultura che promuove la respirazione collettiva e strumenti musicali immersi nell’acqua, tutti creati per guidarti in un percorso di autoconsapevolezza e di comprensione reciproca. Attraverso la vista, l’olfatto, il tatto e la respirazione, Mandala Lab è stato concepito per stimolare la connessione, l’empatia e l’apprendimento, offrendo un’esperienza unica di crescita personale e collettiva.
Dopo aver preso parte all’esperienza del Mandala Lab, rifletto su quanto sia stata un’esperienza davvero intensa e significativa…
Per affrontare i momenti difficili, è essenziale vivere pienamente nell’attimo presente. È fondamentale prendersi il tempo per fermarsi, riflettere, percepire e comprendere le proprie emozioni, consapevoli del fatto che queste sono transitorie e che passeranno» Le nostre emozioni e pensieri non definiscono la nostra vera essenza, non sono gli artefici della nostra identità. Pertanto, poni a te stesso la domanda cruciale: chi sono io in realtà? Impegnarsi in un viaggio di autoscoperta per rispondere a questa domanda è una delle esperienze più affascinanti e profonde che si possano fare. Sono solo un punto nell’universo? Oppure la mia esistenza significa qualcosa di più? Sono forse un amalgama di entrambi? O non sono né l’uno né l’altro?»
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